“La notte che diventammo grandi”
APERITIVO CON L’AUTORE
L’ha fatto ogni volta fiera e speranzosa, fin da bambina, con carattere, sognando sempre il meglio per se stessa. Rifarebbe tutto daccapo, a testa alta, o forse no. E’ ancora giovane e bella. I suoi occhi hanno già visto diverse albe e tramonti e i suoi piedi macinato chilometri dentro a quelle scarpe in così tante città italiane, che il suo accento è il risultato di un affascinante affresco linguistico. Suoni accesi che danno colori sgargianti.
Jack sta passando in macchina su quella strada, rallentando proprio in quell’attimo davanti a lei, dove inizia la sua casa. La vede soffiare fuori l’ultima boccata di fumo caldo che si mescola, con il resto del suo respiro ghiacciato, prima di spegnere il mozzicone e gettarlo nel giusto contenitore. Per un secondo i loro sguardi si incrociano, riconoscendosi. Il post-it attaccato sul cruscotto recita: Via delle Spade 182. Rapida occhiata al numero civico sul muro, oltrepassando l’entrata del parcheggio sterrato. E’ lo stesso numero. E’ proprio arrivato.
Ha appuntamento con lei per sottoporsi al test delle tavole di Rorschach. Hanno un’amica comune, Francesca, che dipinge sulla ceramica, una vera artista. Si sono visti soltanto un paio di volte, al compleanno proprio dell’artista qualche mese prima. Uno scambio di messaggi al cellulare, per giorno, ora e luogo hanno fatto il resto. Unica raccomandazione data da Vanessa è che Jack non legga niente su Google, deve arrivare totalmente vuoto e ignaro sull’argomento Rorschach. Lui ha rispettato il suggerimento. Si salutano, parcheggia la macchina nello sterrato. Salgono a piedi due rampe di scale fino all’appartamento, lei davanti a fare strada e lui dietro a respirare un piacevole tepore di bell’accoglienza.
Dove
Officina15Via Aldo Moro, 31
Castiglione dei Pepoli